E’ un’abitudine che ho preso secoli fa e che ormai fa parte di me. Quando mi rendo conto di essere nel posto in cui vorrei essere, o di essere con la persona/le persone con cui vorrei essere, allora fermo i pensieri e mi dico: che fortuna essere qui.
Non è che io creda troppo nella fortuna, non in quella casuale comunque. Credo che la fortuna uno se la costruisce piano piano, col tempo. Almeno il tipo di fortuna che non svanisce con un colpo di tosse.
Ecco, questo pomeriggio ero dentro a un bellissimo teatro. Vedevo gente di ogni età intenta ad ascoltare musica non così semplice da comprendere, ma assolutamente magica nella sua presenza e nel suo espandersi. Insomma, assistevo a tutto questo fluido benessere, tra sconosciuti (almeno, io lo ero per tutti loro) e mi son detta: che fortuna essere qui.
Non è facile da riportare a parole, rischio di appiattire tutto, ma mi piace stare a spremermi le meningi per recuperare quella magia senza riuscirci completamente. Significa che se non mi fossi fermata su quel pensiero, ora non avrei nulla su cui riflettere e mi sarei persa un’occasione d’oro.
Niente, era tanto per condividerlo, perché sono fortunata a essere qui.