Significa linea di confine, suona benissimo secondo me. Una linea di demarcazione per noi Esseri Viventi è la pelle. Se non ce l’avessimo non sentiremmo il mondo esterno a noi e potremmo confonderlo con il nostro mondo interno (fisico e non). Ci sono territori naturali dove le linee di confine non sono fatte per stabilire chi sia il possessore, ma per definire le diverse sostanze delle cose.
Quando hai una personalità in disordine – mi permetto un gioco di parole – vieni definito borderline, ovvero stai a un passo dalla psicosi. Diamo per scontato che lo siamo tutti, tutti a un solo passo, tutti dannatamente borderline. Vien persino da ridere a dirlo, lo sappiamo benissimo anche se ce la raccontiamo diversamente.
Quello che si può vedere dal bordo, dalla linea di confine, è interessante. Ti rendi conto che tante cose grandi ormai sono piccole, che cose vicine si son fatte lontane, che un passo di qua o uno di là a quel punto può fare la differenza e sta a te scegliere. Interessante e spaventoso. Quando stai sul bordo cadono un sacco di giudizi, te li ritrovi in briciole sparse ai tuoi piedi, e ti domandi perché diavolo te li eri impastati e modellati con tanta cura, a cosa diavolo pensavi ti servissero? Quando stai sul bordo potresti avere voglia di sederti un attimo, potresti sentire il bisogno di pensare – in generale o anche pensare a te.
Un giro lungo i bordi dei propri confini fa bene a tutti. Addirittura può rivelarsi liberatorio. Non costa nulla, se non un bel quintale di illusioni e cazzate varie, e può cambiarti la vita. Cambiarti tutto. Devi solo decidere se sei pronto a rischiare o se preferisci far finta di nulla. Sta a te.