Ci sono parole che ti arrivano come pietre. Se ti colpiscono, se non riesci a schivarle, se senti il dolore, allora quelle pietre fanno la differenza. Non ne vuoi più e quindi due opzioni ti si parano davanti: o impari a schivarle o eviti chi te le sta lanciando.
Io evito.
Questo può essere letto in molti modi, come arroganza o come vigliaccheria o come che-ne-so-io, ma il motivo è semplice: schivare le pietre mi stanca. Stare sul chi va là continuo, mi stanca. Quel tipo di mortificazione mi stanca. Convincere il mittente a smetterla di tirarle è inutile – in generale è inutile prodigarsi per far cambiare idea a qualcuno che ha voglia di tirarti le pietre. Lo farà comunque, anzi, sempre più convinto che fa bene a farlo visto che le ricevi così male.
Il vecchio Antoine aveva ragione, non ha importanza che tu sia bello/brutto buono/cattivo comunque pietre in faccia prenderai, pertanto sta a te decidere: resti o te ne vai? Ecco, io me ne vado. Grazie.