(1031) Scollamento

Per la maggior parte del tempo abbiamo la consapevolezza di essere un pezzo unico. Corpo + mente + cuore = Persona Intera. Non fa una piega. 

Ci sono dei momenti, però, dove fatalmente ci si scolla e ci si scopre essere fatti di brandelli messi insieme, anche bene perlamordelcielo, ma che possono volersi staccare quando le condizioni spingono-tirano-premono-squassano. Mai capitato?

Il corpo va da una parte, la testa dall’altra, il cuore tace.

Oppure: il cuore è in tachicardia dura, il corpo non risponde, la testa pensa che i pisellini della Findus son ben più teneri di quelli freschi. 

Cose assure, surreali.

Ai momenti di piena compattezza, dove si va avanti con grande presenza e si affronta la giornata come se fossimo posseduti dallo spirito di Gandalf e oggettivamente saremmo capaci di conquistare il mondo terracqueo, a quelli dove ogni pezzo di cui siamo composti si fa i cazzi propri e non c’è verso di farli comunicare.

L’unica è dormire. No, davvero, bisogna soltanto raggiungere un posto al sicuro, stendersi su un materasso morbido e dormire. Dormire a lungo, ostinatamente, come se niente fosse più importante al mondo.

In realtà è proprio così. Perché se non stiamo incollati e ci scappiamo da tutte le parti, come possiamo affrontare il mondo che ci vuole fare a pezzi?

Non possiamo. Quindi: buon riposo e… spegnete la luce.

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