(749) Stima

Si fa la stima di un bene, se ne valuta il valore o se ne misura la grandezza o l’altezza o il peso, oppure si apprezza qualcuno per una qualità che gli riconosciamo. Meglio ancora se lui/lei neppure se ne accorge.

La stima non la compri, te la guadagni senza sforzo quando le qualità ce le hai e non quando le millanti. La stima, alla fine dei conti, è un dono perché non ti dovrebbe costare nulla, la ottieni perché sei quello che sei, la provi perché ricevi in cambio qualcosa. Cosa? Qualcosa.

La stima va oltre il rispetto, che è dovuto sempre e in ogni caso, la stima non deve nulla a nessuno. Se nasce, nasce spontanea e se decide di restare ha le sue buone ragioni. Non ha scadenze, ma se decade difficilmente c’è recupero. Se s’interrompe bruscamente diventa punizione.

Certo, c’è anche quella di facciata, quella che si dimostra per interesse o per servilismo, ma non la chiamerei stima bensì calcolo disonesto. Esserne oggetto fa sentire sporchi anche se non se ne hai alcuna responsabilità.

La stima per qualcuno nasce col tempo, prestando attenzione alle cose sottili, ai silenzi, alle parole taciute per pudore o rispetto o buongusto. Cresce col tempo, per la limpidezza dell’intento, esplicitato o meno, per la coerenza del pensiero anche quando non è comodo, per la gentilezza d’animo che si mostra con costanza perché è naturale espressione di un buon cuore. Questa è la stima che sento per alcune speciali persone che fanno parte della mia vita. Ringrazio il cielo che ci siano e per l’esempio che mi danno.

La stima è un sentimento puro e bellissimo che ti rigenera senza che tu te ne accorga, bisognerebbe cercare con strenua volontà persone da stimare per permettere alla nostra anima di continuare a sperare nella grandezza del genere umano.

Strenuamente. Strenuamente.

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