(323) Inviolabile

Degno di massimo rispetto, ovvero sacro. Ciò che è inviolabile lo è per diritto naturale, lo è non perché frutto di un’opinione o di una moda o dell’estro di qualcuno. Lo è perché così deve essere.

Il diritto all’inviolabilità non si compra, non si mercanteggia, non si svende, non si mendica, non si regala e non si concede.

A noi questa cosa dà un fastidio ancestrale, ci opponiamo con tutte le nostre forze a ogni cosa che ci para di fronte questo stato d’essere inviolabile. Reagiamo con violenza, perpetriamo il sopruso perché l’inviolabilità ci disarma, ci fa sentire piccoli e insignificanti. E lo siamo. Di fronte al diritto naturale di Essere siamo ridicolmente inadeguati.

La vita è inviolabile. E noi appena ne scorgiamo la luce facciamo del nostro meglio per spegnerla. Calpestiamo l’inviolabilità perché pensiamo che in questo modo scomparirà, perderà di significato. Non è così. Lei rimane, perdura, persiste, granitica e magnifica.

Se facessimo come gli aborigeni, decretando l’inviolabilità dei nostri Luoghi ci renderemmo conto che non serve alzare la voce davanti al Sacro, ma alzare le braccia sì. E se alziamo anche gli occhi al Cielo il gesto si completerà.

Tu prova ad alzare le braccia e gli occhi al Cielo e al contempo impedirti di sorridere. Prova. Ci riesci? Io no.

 

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