(339) Hula Hoop

L’impressione è quella di star giostrando un centinaio di hula hoops e non poter fermarmi altrimenti cadono tutti. Ogni hula hoop, ovviamente, è un pensiero. Santo cielo che razza di fatica!

Quando ero ragazzina ero una campionessa di hula hoop (era giallo), minuti e minuti senza mai farlo cadere a terra, dalle ginocchia su fino alla gola. Non so se fossi brava perché avevo solo un pensiero in testa o se ero soltanto più in forma. Non voglio indagare.

La questione che mi si pone ora è: quale hula hoop devo far cadere per non rimetterci la salute mentale?

Non è una decisione difficile, a prima vista, ovvero: tutti quelli che non mi servono. Ok, ma quelli che non mi servono ora mi potrebbero servire tra un po’ e una volta che sono caduti recuperarli è un casino. Senza contare che molti di quelli che ora mi servono spero che non mi serviranno da qui a una settimana, quindi perché dannarsi l’anima per tenerli su?

Posso far cadere quelli che hanno poca forza per andare d’inerzia, certo. Credo che quelli cederanno appena mi cala l’energie, naturalmente. Mi dispiacerà perderli, per quanto siano inutili mi dispiacerà.

Sono fatta così: mi lamento e poi tengo duro finché non crollo. Che fastidio!

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(254) Bianco

Uno dei miei colori preferiti, il bianco, specialmente d’estate. Il nero? Sempre, assolutamente sempre e da sempre. Il blu è un altro dei miei prediletti. E poi c’è il viola, che chi mi conosce sa che è una fissazione. Non indosso mai il giallo né il verde, sono belli ma non su di me.

Bianco è il mio modo di affrontare la giornata, ci scrivo sopra. Bianco è il mio modo di relazionarmi con gli altri, ci faccio scrivere sopra da loro. Bianco è il mio modo di guardare il mondo, i colori ce li mette lui.

Credo abbia a che fare con la luce, anche troppa, e con la voglia di chiarezza. Ne sono sicura, un tocco di bianco può cambiare la vita. Ed è l’unico colore che non devi usare con parsimonia. Abbondare non nuoce, al massimo rischiara.

Quando un pensiero mi si colora di bianco si disperde. Diventa innocuo. I pensieri innocui sono i migliori, garantisco.

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(214) YinYang

NeroBianco-BiancoNero-OmbraLuce-NotteGiorno e potrei continuare per alcune righe ancora e non significherebbe nulla. 

Contenere il tutto mentre si è niente, contenere il niente mentre si è tutto. Anche qui ci sarebbe troppo di cui parlare. Non lo so perché mi sono messa in questo ginepraio, so soltanto che oggi me lo sono sentito ovunque questo YinYang e m’era sembrata una buona idea parlarne. Pensavo di avere pensieri in proposito, invece ho confusione. Più focalizzo e più confondo – che sia la vecchiaia che incombe?

So che ci sono notti colme di luce e non soltanto per la luna piena. So che ci sono giorni dove il buio ti inghiotte, nonostante il sole rovente. So che ci sono momenti in cui ti senti abbracciare tutto e altri in cui la solitudine ti tiene stretta e senza neppure un perché ti va bene così. So che mi accorgo dell’ombra e della luce solo se sto attenta, questo dovrebbe preoccuparmi, ma ho altro da fare.

Non sono pensieri utili, questi. Possono essere un inizio? Mah.

 

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(195) Caffè

C’è bisogno ognittanto di lucidarsi il pensiero. A me sta bene che alla maggior parte delle persone la cosa risulti fastidiosa, ma ognittanto anche se ti dà fastidio ti metti lì e ripulisci tutto. Devi prenderlo come dovere nei confronti del tuo cervello, non si può vivere nella nebbia tutto il tempo.

Ok, potresti scoprire che ci sono cose che devono essere sistemate, potresti scoprire che ci sono grosse scemenze che hai fatto-pensato-detto che devono essere sanate, potresti scoprire che sei solo uno stronzo e che sarebbe ora di cambiare. Ecco: potresti scoprire qualcosa che non ti piace. Oppure potresti scoprire che quello che tu temevi di scoprire non è così grave. Potresti scoprire che non sei quel mostro che pensavi, anche se rimani uno stronzo (per certe cose mica possiamo pretendere miracoli). In ogni caso, a ogni modo, nonostante tutto: devi farlo.

P-U-L-I-Z-I-A.

Perché se la cosa riguardasse solo te, allora contento tu contenti tutti, ma la cosa non riguarda mai solo te. La cosa coinvolge tutti quelli che ti stanno attorno, tutti quelli che se ne devono prendere carico in modo diretto o indiretto. La tua pigrizia e irresponsabilità, la tua mancanza di pulizia, ricade sugli altri e non è più una questione privata.

Potrebbe non fregartene un tubo degli altri, ma rifletti un attimo su ciò che ti aspetta se continui di questo passo: solitudine. Quella dura, quella brutta, quella crudele, quella per sempre. E ora che lo sai, se non vedi di rimboccarti le maniche per darti una lucidata ai pensieri non avrai scuse. E non meriterai compassione.

Ecco: inizia con un buon caffè. Forte, senza zucchero, tazza grande.

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(140) Risalita

Un ritornare in superficie dagli abissi, lentamente, a rischio embolia. Troppo lentamente, spendendo ogni risorsa soltanto per rivedere la luce. Il respiro che ti è mancato così a lungo fa fatica a riprendere il suo posto, si spezza e ci riprova come se non ci credesse ancora.

Così è, in effetti.

La risalita è cosa lunga, ci si fa i conti un po’ per volta e sembra non finire mai quel tratto di strada che davanti a te piano piano si consuma.

I pensieri hanno modo di farsi presenti, in loop, e se non fosse che stai risalendo ti fermeresti un attimo a discuterci. Fatemi godere la risalita! Non statemi addosso, già mi manca l’aria, già faccio fatica a riabituarmi alla luce, già ho l’ansia per quello che succederà là fuori, già me le sto immaginando tutte e non tutte sono belle… basta!

E poi. Poi la raggiungi la superficie. E ricominci.

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(86) Parole

Lo so che attaccarsi alle parole può sembrare una sciocchezza, ma io faccio così. Una parola contiene e libera. Contiene significato quando la scegli, libera significato quando la porgi al mondo.

Sono dannatamente attaccata alle parole, a quelle che dico e a quelle che ricevo. Non è granché assennato, me ne rendo conto, ma uso le parole per tradurre le immagini che ho dentro e se voglio che risultino altrettanto splendide devo curare le parole. Non ho altra scelta.

Una cosa, però, ho imparato: sono le azioni e sono i gesti che ti danno conto della realtà, non le parole.

Non è stata una lezione facile da digerire, partendo dal presupposto che parola corrisponda a intenzione che si traduce in azione. Era solo un mio presupposto, non il presupposto del resto dell’umanità. Appena mi sono resa conto di non essere al centro dell’universo è stato più facile adattarmi. Questione di età, certamente.

Perdono le parole approssimative, assurde, malevole che ricevo molto più facilmente di quelle che nascono da me. Quando me ne accorgo, la ricerca della loro origine mi ferisce e mi mortifica. Non mi piace scoprirmi cattiva.

Col tempo sono migliorata, ho grandi aspettative nei confronti di me stessa per quanto riguarda il futuro. Farò attenzione a non deludermi, sarebbe dura da ingoiare dopo aver tanto faticato per crescere.

Vedremo.

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(0) Inizio

Il fatto che la mia vita sia costellata da una serie impressionante di inizi mi piace parecchio. Il fatto che di questi inizi ho visto altrettante fini mi piace meno. Non sono mai stata brava ad accettare la fine. Non ne faccio una malattia, ma oggettivamente parlando non la prendo benissimo. Mi ci vuole tempo. Tempo per farmene una ragione, anche quando quella fine l’ho voluta io.

Sì, i desideri scoordinati sono una gran rottura di scatole.

Oggi è un bell’inizio. Questo diario mi accompagnerà per i prossimi tre anni. Sembra una follia, lo so, ma ho bisogno di un inizio e ho bisogno di programmare una fine per portare avanti con determinazione il mio lavoro. E quando arriva la fine, tra sollievo e nostalgia, mi prendo un po’ di tempo per una piccola morte temporanea. Poi inizio di nuovo.

Questo inizio profuma d’autunno. La stagione dei pensieri. Perfetto.

b__

 

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Un Diario? Sei Pazza!

Ci ho pensato parecchio. Non era affatto scontato, perché ho almeno cinque altri luoghi virtuali in cui scrivo e ognuno è nato con uno scopo preciso.

NEVERLANDstorie è dedicato alla narrazione e ai miei progetti legati all’argomento, PANDORA, le Storie del Vaso è dove racconto le storie (assieme a un bel team di attori) che più mi piacciono e che voglio condividere con gli ascoltatori del podcast, il Circolo Scrittori Instabili è nato per pubblicare i racconti dei miei allievi, VISIONSmakeBEAUTY è un programma dove intervisto chi ha una Visione che crea Bellezza e vuole condividerla e INSTABILMENTE-contaminazioni d’Arte è il blog dell’associazione culturale di cui sono presidente.

Che cosa diamine mi resta da dire?

Per focalizzare meglio il mio desiderio di aprire un nuovo blog e completare il mio sito (barbarafavaro.com) ho fatto un passo indietro, ovvero: il mio diario.

Scrivo tutte le sere alcuni pensieri in un quaderno, con la copertina bellissima e le pagine senza righe e senza quadretti. Quando le pagine stanno per finire vado in cerca di un nuovo quaderno con la copertina bellissima e le pagine bianche. Ne ho bisogno, è il mio modo per staccare da tutto e fare il punto della situazione. Perché ho sempre la sensazione che se non faccio il punto della situazione le cose possono sfuggirmi di mano. No, non intendo le cose reali… il resto. Tutto quello che di impalpabile mi passa dentro. Dalla testa in giù. Se non ne tengo traccia questa materia effimera si disperde e non la ritroverò più.

Anni fa avevo un blog su Netlog (credo lo abbiano chiuso), era un social network più interessante di Facebook (a mio parere), dove scrivevo ogni giorno un post. Scrivevo storie, in realtà. Tutte queste storie sono finite in un libro, IL MIO REGNO PER UN BLOG.

Quello che mi è mancato in questi ultimi anni è un luogo dove scrivere i miei pensieri per condividerli. Non mi piace farlo su Facebook perché è una piazza troppo grande e dispersiva. Potrebbe, però, funzionare qui.

Bene, sono arrivata al punto.

In questo blog, che ho chiamato *GIORNI COSì*, scriverò i miei pensieri. No, non tutti. Uno al giorno. Così come mi vengono, senza rileggerli, per farli diventare parte del viaggio che possiamo fare assieme.

Il mio mestiere mi porta in luoghi interessanti, dove scopro, imparo, conosco, agisco e penso. Potrebbe piacervi, secondo me. Se volete scoprirlo, mi trovate qui. Ogni sera con un pensiero. A domani, Folks!

b__

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