(184) Aridità

Mi ha sempre sconvolto trovarmi di fronte all’aridità dell’anima di certa gente. Il loro vietarsi di sentire se non attraverso il proprio interesse è disumano. Non c’è un altro modo per dirlo: disumano.

Mi posso pure domandare l’origine e quindi la causa di tale aridità, ma alla fine non servirebbe a sanare questo enorme vuoto di umanità. Sapere i perché non ti mette al riparo dalle conseguenze che le azioni disumane ti rovesciano addosso.

Penso spesso alla legge del taglione, a quel “occhio per occhio, dente per dente” che forse è l’unico modo per far capire a chi è privo d’umanità che il dolore (quello che non è problema loro) se lo provi diventa reale e molto tuo. A volte vorrei che questa gente mostruosa provasse esattamente quel dolore che loro stessi provocano con le proprie azioni e le proprie parole intrise d’odio, per risvegliarsi dall’abbruttimento in cui sono precipitati, chissà come e chissà quando.

No, non a volte. Sempre più spesso glielo auguro. E sì: mi sto abbruttendo pure io.

 

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