(1) Silenzio

Preferisco il silenzio. Non lo pratico abbastanza, ma dovrei. Funziono meglio quando sto in silenzio, quando non ho l’illusione di essere capita. Lasciamo stare l’essere compresa, quella è faccenda utopica, ma l’essere capita quando uso le parole è cosa che do (spesso e stupidamente) per scontato.

Tempo fa mi arrabbiavo (ma sono tutti stupidi!), poi ho creduto di capire (ma sono io la stupida!) e ora raccolgo tutto nel silenzio, in sospensione di giudizio. Rimane il dato di fatto: l’incomunicabilità non riguarda il resto del mondo. Riguarda me, riguarda tutti.

Ora do per scontato che le parole abbiano più vite contemporanee, più livelli d’esistenza, più facce e diverse intensità. Se guardo la cosa da questo punto di vista, sorrido.

Quante possibilità mi si aprono davanti. Quante!

b__

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