(575) Doccia

Sono sempre stata un tipo da doccia, bollente per la precisione. Se mi immergo in una vasca d’acqua bollente e magari profumata, dieci secondi e mi addormento. Con la doccia è diverso. L’acqua che scorre si porta via il peso dei pensieri e fa aprire porte e finestre mentali da cui l’aria può circolare.

Sembra un dettaglio ma non lo è. I tipi da bagno sono diversi dai tipi da doccia. Non meglio né peggio, ma diversi sì.

Fosse per me mi butterei in doccia ogni due ore, sono certa che il mio stato mentale ne trarrebbe un giovamento pazzesco. Ringiovanirei di almeno dieci anni in pochi giorni, ne sono certa. Comunque, la questione si pone ogni volta che mi trovo nella condizione scomoda di dovermi inventare qualcosa per togliermi dai guai. Posso passare ore alla forsennata ricerca dell’appiglio giusto, ma non succede nulla finché non mi butto in doccia. Dopo mezz’ora (almeno) devo uscirne alla velocità della luce prima che l’Illuminazione mi sparisca del tutto. A volte mi porto carta e penna perché arriva tutto insieme ed è un casino ricordare ogni dettaglio, specialmente per me che mi dimentico cosa sto facendo mentre lo sto facendo.

Le idee migliori mi sono arrivate tramite l’acqua bollente della doccia, sì, come se stessero appollaiate dentro i tubi e aspettassero pazientemente che io mi decida ad aprire il rubinetto. Impressionante, davvero. Vorrei, però, riuscire a controllare meglio la dinamica che si scatena perché se mi arrivassero i numeri della prossima estrazione del superenalotto potrei sistemare una doccia in ogni stanza e nessuna spesa sarebbe più utile e salvifica, poco ma sicuro.

Eh.

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(186) Centro

Quando i pensieri diventano liquidi e non riesci a dare loro forma è il caos. Stai lì a domandarti cose assurde aspettandoti di ricevere risposte sensate. Più non arrivano e più domandi, più domandi e più sei frustrato dalla confusione.

Poi la domanda ti arriva da fuori, solitamente te la fa qualcuno che ti è vicino e si è accorto che mica stai benissimo. Casualmente oppure no, non ha importanza. Rispondi la prima cosa che ti viene in mente perché non hai voglia di impegnarti più di tanto – visto che non ne ricavi nulla di buono da settimane – e… zop!

Ti esce, sì proprio dalla tua bocca, una risposta che contiene tutte le mille altre che rimanevano in sospeso, centrando in pieno la questione. Dura solo un nanosecondo, ma te ne accorgi che lì sta il punto di tutto. Ti isoli, cerchi di ripercorrere a ritroso il pensiero e quello si è già dileguato.

Se sei Barbara, in questi casi cosa fai? Una doccia, ovvio.

Bollente.

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