(235) Umore

Gli alti e i bassi e i bassi e gli alti, tutti i giorni, più volte al giorno. Dicono sia normale, sicuramente è stressante. E non capita solo a me, no, capita a tutti. Solo che non tutti sanno prendere bene la cosa, per far tacere gli alti e i bassi molti preferiscono ammortizzare i sensi e vivere in un rassicurante limbo emotivo.

Ognuno fa quel che gli pare, ma mi sembra un peccato. Penso che osservarci nei nostri alti e bassi sia piuttosto istruttivo e anche divertente.

Mi scopro essere un caso clinico interessante e cerco di farne tesoro. Un esempio? Ok, ho scoperto cos’è che mi fa veramente incavolare. Anche se i motivi per cui mi incavolo durante la giornata sono vari e sfacettati, l’origine è sempre la stessa: la mancanza di rispetto.

Lo so da molti anni e questa presa di coscienza mi ha decisamente cambiato la vita. Come? Così: se mi arrabbio, in modo incontrollabile e apparentemente senza senso, so che la ragione è perché mi stanno mancando di rispetto. Sembra che tutto sia normale, ma io mi sto arrabbiando. Ok, significa che non è tutto normale, l’anormalità è subdola e non evidente, basta aspettare un po’ e si espliciterà.

Succede sempre. Mi arrabbio e poi capisco il perché.

Una volta rivolgevo la rabbia contro me stessa, pensando di essere “fatta male”, ora mi fido di lei. Se mi parte l’embolo, so che il motivo è che mi stanno mancando in qualche modo di rispetto. Alzo la guardia e attendo l’esplicitarsi del fatto. Non vengo mai smentita.

No, non me la tiro dietro, la sento prima che si verifichi, la annuso mentre mi sta arrivando addosso. Mi permette di prepararmi a incassare. In questo modo, barcollo senza crollare. Reagisco più in fretta, spiazzando il mittente.

Qual è la morale della storia? Monitora come stai, studia l’andamento dei tuoi alti e bassi e trai conclusioni utili per vivere meglio. Amen.

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(230) Nutrimento

Riuscire a bastare a noi stessi è una bella sfida. Il nutrimento che possiamo ricevere da un altro Essere Umano/Essere Vivente può dissolversi in un istante. Anche senza ragione, anche senza colpe o responsabilità. Succede. E quello che fino a un minuto prima ti ha nutrito ora ti lascia il vuoto.

Il vuoto non è che sta lì in silenzio e si fa i fatti suoi, no. Il vuoto inizia a divorarti e lo fa a suo piacimento. Può durare molto a lungo, tu non lo puoi sapere quando si fermerà, quando sarà finalmente sazio. Non solo ti manca il nutrimento, ti manca la tranquillità per correre ai ripari, per iniziare a guarire. Crudele.

Allora decidi che devi imparare a bastare a te stesso, per evitare che succeda ancora e ancora e ancora. Un loop maledetto, inarrestabile. Maledetto. Maledetto. Maledetto.

Ci ho pensato molto negli anni, nei miei alti e bassi, nei miei pieni e nei miei vuoti, e mi sono chiesta cos’è che mi manca per riuscire a ottenere quell’equilibrio che mi permetterebbe di bastare a me stessa. Cosa?

Non lo so. Proprio non lo so.

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