(661) Moltitudine

Quando è troppo è troppo. Una moltitudine per me è sempre troppo. Preferisco poche cose per volta, poche persone per volta, pochi pensieri per volta, poco insomma. Nel poco riesco a destreggiarmi meglio, riesco a fare meglio.

C’ho messo un bel po’ a rassegnarmi che contenevo moltitudini (grazie Walt Whitman) e che andava bene così. Temevo per la mia autenticità, eppure una cosa non va a inficiare l’altra – ho scoperto in età matura.

Man mano che accettavo la mia moltitudine riuscivo a individuare quella altrui, un po’ destabilizzante ma un cambiamento opportuno per la sopravvivenza. E a un certo punto il giudizio quello brutto cade, ci si sente persi, sembra che tutto sia lecito e tutto plausibile. L’età avanza e recuperi i filtri, riprendi in mano il tuo metro per misurare e valutare secondo altri criteri: quel che per te va bene ed è giusto e quello che non lo è. Dai per scontato che non sia un parere universale, è soltanto il tuo. Questo ti permette di ripercorrere il concetto di “moltitudine” con una certa serenità nell’anima. Segui la voce che ti rassicura: “Va tutto bene”.

A volte le credi, altre meno, ma lei non smette di restarti accanto e intanto il tempo passa.

Ci sono diversi strati dentro di me, alcuni me li sono dimenticati sotto la polvere, altri li ho archiviati perché non mi servono più. Faccio fatica a buttarli, e non lo so il perché. Un dato di fatto è che troppe cose e troppa gente mi creano ancora fastidio, troppo rimane troppo per me. Forse perché ho imparato come stare immersa nel niente. O forse me la sto soltanto raccontando, mah!

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(35) Originale

L’ambizione ormai sfiora l’utopia, se prendiamo in considerazione il primo significato di Originale cadiamo malissimo: creare qualcosa che non s’è mai visto prima? Impossibile.

Eppure, se passiamo oltre e ci apriamo al secondo significato del termine troviamo un bellissimo:

autentico, genuino, vero

Lì bisogna andare a parare. Trovare le condizioni per realizzare qualcosa che in modo autentico rappresenti non te stesso bensì la tua Visione.

Una Visione mica si copia, o la si ha o non la si ha. Ci nasci con una Visione, non funziona se ti aggrappi alla Visione di qualcun altro. Puoi copiare i gusti degli altri e farli passare come tuoi, puoi scimmiottare desideri e sogni… le Visioni, no.

Nascono da un genuino bisogno di raggiungere l’orizzonte in volo.

Nessun uccello vola allo stesso modo di un altro anche se tutti sanno toccare il cielo. Ognuno sente il vento a modo suo. Ognuno può osare secondo la propria natura.

Ambire all’autenticità, al bisogno genuino, al vero della propria natura, non è utopia è piano per la propria esistenza.

Non c’è fucilata di cacciatore che potrebbe fermare un volo che parte da queste premesse. Tsé!

b__

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