Le parole sanno ingannare. Sanno eludere e sanno far immaginare realtà improbabili, impossibili, persino assurde. Le parole creano reazioni e possono congelare l’azione. Aiutano il successo come aiutano il fallimento. Il loro potere non varia, quando spingono al bene e quando spingono al male, rimane immutato nel tempo o può scomparire all’istante. Inquientante ascendente su qualsiasi mente umana.

C’è da chiedersi perché le usiamo con leggerezza e incoscienza, anziché staccarle con cautela e appoggiarle lì dove possono fare qualcosa di buono.

Ecco cos’hanno di simpatico le parole semplici, non sanno ingannare.

José Saramago

Mi sono sempre piaciute le parole semplici, forse perché la pensavo come il Maestro Saramago. Nel male più che nel bene, ovviamente. Un insulto, per esempio, raramente lo si può fraintendere specialmente se consta di una sola parola, eppure una lode di una sola parola può nascondere inganno nell’intenzione, può essere una trappola.

Mi domando perché siamo sempre così fragili e disarmati davanti all’inganno.

Non vorrei fosse a causa dei nostri sogni, quelli che neppure osiamo nominare.

E se fosse davvero così? Meglio sognare o abbandonarsi al Fato?

Mah!

 

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