In questi giorni sono inciampata in una citazione del Marchese di Vauvenargues che mi è rimasta qui di traverso e che ora puntualmente riporto:

L’arte di piacere è l’arte di ingannare.

Prima di scrivere quello che mi sembra il punto centrale mi dilungherò sulla riflessione che mi ha occupato una parte dei neuroni per qualche ora (non continuativamente perché non ne avrei la forza). L’inganno – di per sé – è una tecnica che può farsi arte, vero. Ingannare può anche essere divertente, essere ingannati meno. Questo perché prendersi gioco di chi si pone nei nostri confronti in buona fede è diabolico (lo dice Dante, non io).

inganno /in’gan:o/ s. m. [der. di ingannare]. – [espediente illegale per ostacolare o agevolare la riuscita di un’impresa: carpire con l’i. la buona fede di qualcuno; un pietoso i.] ≈ frode, imbroglio, (region.) inciucio, (region.) inghippo, (non com.) prunaio, raggiro, sotterfugio, trabocchetto, tranello, trappola, trucco, truffa. ● Espressioni: trarre in inganno [indurre in errore] ≈ [→ INGANNARE (1)]. 

ingannare [forse lat. tardo ingannare, di origine incerta]. – ■ v. tr. 1. [indurre qualcuno in errore: i. l’avversario con una finta] ≈ abbagliare, beffare, (fam.) darla a bere (a), illudere, trarre in inganno. 2. a. [venire meno a promesse, sogni e sim.: i. le attese, le speranze] ≈ deludere, disattendere, frustrare, infrangere, mancare (a), tradire. ↔ mantenere, rispondere (a), soddisfare. b. [nei rapporti umani, venire meno alla fedeltà e alla reciproca lealtà: i. il marito, un amico] ≈ tradire. ↔ onorare, rispettare. 3. [rendere vani o inefficaci un controllo, la vigilanza e sim.] ≈ eludere, sfuggire (a). ↔ cadere (in), incappare (in). 4. [danneggiare qualcuno per fini disonesti: i. il prossimo] ≈ abbindolare, (pop.) buggerare, circuire, (fam.) darla a bere (o a intendere) (a), (pop.) fare fesso, (pop.) fregare, frodare, gabbare, giocare, imbrogliare, (fam.) infinocchiare, (non com.) ingarbugliare, raggirare, truffare, turlupinare, (ant.) uccellare. ■ 

L’arte di piacere non sembra così mefistofelica, ma forse oggi è diventata veramente sinonimo di inganno sopraffino. Cosa siamo disposti a fare pur di piacere? Direi tutto. Da quello che si vede in giro anche ben al di là di tutto. Piacere per i motivi sbagliati non è un problema, non piacere è sempre un problema (si tratti di motivi giusti o sbagliati non fa differenza). Non siamo messi benissimo, vero?

“Piacere” è il vero grande inganno.

Dovremmo toglierci da questo inganno il più presto possibile. Ci stiamo facendo veramente male e la situazione non potrà che peggiorare se non ci mettiamo d’impegno a recuperare l’amore per noi stessi togliendo potere allo sguardo giudicante degli altri.

Ora.

Alert Aforismi

Un aforisma è una “Proposizione che riassume in brevi e sentenziose parole il risultato di precedenti osservazioni o che, più genericam., afferma una verità, una regola o una massima di vita pratica.” Estrapoli una frase dal suo contesto e capisci quello che vuoi capire, in pratica. Questa pratica mi diverte, penso sia la cosa più democratica del mondo perché chiunque durante la propria vita può staccare via una frase illuminata, visionaria, poetica che abbia anche un senso compiuto e logica abbordabile. Almeno una nella vita è alla nostra portata. Quindi essere ricordati per quell’unica frase che sei riuscito a cogliere dall’archivio della sapienza universale, e tradurre in modo onorevole per gli uomini/donne di buona volontà, è giusto.

Questo tuo gesto non fa di te il genio che non sei, però sta di fatto che verrai ricordato per quel lampo di luce che hai avuto la fortuna di canalizzare. Ben fatto!

Alcuni si preparano tutta la vita per arrivare attrezzati (a livello fisico e mentale) a quel momento e farne una cosa da lasciare ai posteri con orgoglio. Respect.

In questo caso specifico, Luc de Clapiers de Vauvenargues ha vissuto una vita veramene costellata dal fallimento e dalla miseria – provandole tutte per di più per trovare il suo posto nel mondo – pur avendo avuto a disposizione soltanto pochi anni di vita (se ne è andato a 32 anni). Non leggerò mai le pagine che ha scritto, perché sono una brutta persona evidentemente, ma oggi ho voluto omaggiare quest’uomo che ha fatto della sua breve vita uno scempio di tentativi spettacolarmente falliti – è vero – ma che non ha mai mollato.

In tutto questo, ha fatto ben più di me riuscendo a cristallizzare un concetto semplice e oggettivamente di buon senso, e a farlo bene. Talmente bene da resistere fino a oggi e arrivare fino a me, che di lui ignoravo bellamente l’esistenza.

Pertanto, caro Luc, congratulazioni. Ce l’hai fatta.

Standing ovation per te.

 

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