(272) Scrittore

Ogni volta che mi trovo davanti a qualcuno che mi fa dono della sua storia non posso far altro che ascoltare. Non sovrappensiero, non infastidita, non già sapendo come va a finire. Ascolto e basta.

Lo faccio da sempre, forse è per questo che ho fatto di questo il mio lavoro.

Scrivere, infatti, non è altro che continuo e attento ascolto. Di sé, dell’altro, del mondo. Di quello che c’è e quello che non c’è, di quello che si vede e quello che non si vede, di quello che sarà e di quello che non sarà mai, di quello che è stato e che può continuare a essere perché certe cose non finiscono a meno che tu non voglia proprio dimenticarle.

Ci sono molti mestieri che fanno dell’ascolto l’arte su cui svilupparsi, ma lo scrivere le supera tutte. Ecco perché ogni volta che qualcuno che vuole diventare uno scrittore viene da me e mi chiede cosa fare non rispondo. Non c’è una formula magica per diventare uno scrittore. Lo devi essere da sempre, anche se non hai mai scritto una riga in vita tua. L’ascolto fa lo scrittore.

Ma se la vita, il mondo, l’Essere Umano non ti piacciono, allora non scrivere, non saresti utile a nessuno, neppure a te stesso.

 

 

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