(909) Noci

Per mangiare una noce devi spaccarne il guscio. Puoi inventarti di tutto, ma se non lo fai non puoi mangiartela (a meno che tu non riesca a masticarti anche il guscio). 

I modi per spaccare il guscio di una noce sono tanti, impari con l’esperienza che se non ci metti un po’ di attenzione finirai con il mangiarti briciole di gheriglio. Devi dare un colpetto secco ma non troppo forte. Ci vuole metodo, insomma. 

Ci sono persone che funzionano così: se vuoi arrivare a loro devi per forza di cose avere a che fare con il loro guscio. E se hai deciso di arrivarci davvero, allora spaccare quel guscio deve essere un’operazione da non prendere alla leggera. Certo, un po’ di forza la devi mettere, ma frantumare l’involucro non ti darà soddisfazione come potresti pensare. 

Non sono leciti tutti i mezzi, non sono intelligenti tutti i mezzi a prescindere. 

Non è che un gheriglio può andare oltre i fatti: una volta che viene spappolato da un colpo più forte del dovuto non si ricompone soltanto per farvi piacere. Eh.

Ci sono cose che devono essere approcciate in un certo modo, altrimenti non potranno andare nel modo in cui noi vorremmo. Non possiamo pensare che basti l’intenzione e che il mondo e chi ci abita debbano per forza di cose leggere le nostre intenzioni e farsi da parte per permetterci di ottenere quello che vogliamo. No, non sto parlando delle questioni capitali, sto parlando delle piccole cose di ogni giorno, perché ogni volta che vogliamo qualcosa, domandarsi se sia opportuno e in che modo intendiamo ottenerla dovrebbe far parte del pacchetto all-inclusive. Invece no, non lo è. 

Procediamo come se fosse nostro diritto avere quello che desideriamo soltanto perché lo desideriamo. 

Grazie al cielo non funziona così. L’Universo non è accondiscendente nei confronti dei voleri umani, sembra quasi che ci conosca meglio di noi stessi. Non c’è da sorprendersi, a noi piace ignorare i nostri lati oscuri. A meno che non li vogliamo trasformare in perversioni.

Le vie di mezzo? Evidentemente sopravvalutate. Eh.

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