(873) Segreto

Il segreto perfetto è quello che potresti buttare in un bicchiere di vetro trasparente con dell’acqua fresca senza che nessuno riesca ad accorgersi della sua presenza. Sotto gli occhi di tutti. Tutti se lo bevono. Tutti inconsapevolmente.

Noi italiani siamo degli specialisti in questo: ci beviamo qualsiasi segreto maledetto senza farci caso. Non li vediamo proprio.

Agatha Christie direbbe: “Bisogna andare a cercare le cose, non aspettare che cadano in testa!”. Che potrebbe sembrare che non c’entri nulla, ma secondo me c’entra eccome. Ma non lo spiegherò. Vorrei andare oltre.

Avere un segreto non è mentire. Avere un segreto è scegliere di essere liberi. Liberi dagli occhi, dalle orecchie, dal tocco di chiunque. Quel segreto ti fa sgusciare via, ti fa leggero, ti fa potente. Intoccabile. Se un segreto non ti fa sentire così hai sbagliato tutto. Diventerà la tua rovina, conviene farlo uscire allo scoperto, dargli aria e fare in modo che il peso si disperda nell’etere senza più avvelenare le tue viscere.

Un segreto ti insegna l’ascolto più che la parola. Un segreto ti impone disciplina anziché superficialità. Un segreto ti accompagna al rispetto di quel che c’è e deve essere protetto. Ognuno di noi dovrebbe averne uno e se uno non ce l’hai ti consiglio di creartelo.

Che sia gioioso, che sia vitale, che sia soltanto tuo. Ora!

PS: ma davvero non avete capito perché ho messo la citazione della Christie in mezzo al post? Diamine!!!

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(295) Intelligenza

Di tanto in tanto mi imbatto in persone davvero notevoli. Di grande intelligenza, che per me significa avere la capacità di inserire il proprio pensiero nel mondo creando connessioni illuminate. Ne ho incontrate molte di persone così, parlare con loro è stato sempre un piacere, un piacere da far durare quel tanto che basta, però.

Dico questo perché l’intelligenza, purtroppo non è tutto, deve essere coadiuvata da una buona dose di sensibilità verso il mondo – più che verso se stessi. Certo, tutti si reputano sensibili (e anche solari, ci mancherebbe) quando si presentano agli altri, ma la sensibilità quella vera tace. Si fa scoprire, non si mette in vetrina.

Ecco: l’intelligenza quella vera è morbida, è gioiosa, è calda. Può esserlo in misura diversa a seconda di chi se la porta a spasso, ma credo fermamente che sia così. A questo punto, per chiudere il cerchio, posso affermare di aver incontrato molte persone con una spiccata intelligenza, ma che ne conto veramente poche capaci di incantarmi e convincermi e con cui vorrei parlare per sempre senza mai stancarmi.

E a quelli che possono vantare una certa intelligenza intellettuale e mancano di anima sensibile posso solo dire che: pensare di approfittare della buonafede di qualcuno solo perché ti ritieni più intelligente (sottostimando enormemente gli altri e sovrastimando paurosamente te stesso) dà la misura di quando la tua intelligenza sia tendente allo zero, nonostante il tuo Q.I. certificato.

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(194) Password

Mi sono accorta, con grande divertimento, che da molto tempo sto usando una password che mi permette l’accesso a luoghi privati che non mi appartengono ma di cui mi posso prendere cura – e farlo per bene – senza farmi notare.

Bellissimo.

Allo stesso tempo, mi sono accorta che ho impostato una password decisamente a prova di bomba affinché nei miei luoghi privati possano avere accesso solo un certo tipo di persone. Persone che senza che io gliela sveli, questa stessa password ce l’hanno già dentro – nel proprio DNA – e naturalmente ne fanno uso. Anche e soprattutto inconsapevolmente.

Bellissimo anche questo.

Lo consiglio a tutti: createvi delle password e usatele con criterio, la vita diventerà un gioco di meraviglia e gioioso calore. Davvero.

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