(538) Wikipedia

Quand’ero adolescente non c’era Wikipedia. O meglio, c’era l’enciclopedia cartacea e quella poteva avere dai 5 anni (se t’andava dritta) ai 40 anni e te ne accorgevi da quant’erano gialle le pagine e dall’odore che emanavano.

Ho sempre amato i libri, ma non quelli degli altri, non quelli presi in prestito dalla biblioteca, pertanto avere un’enciclopedia mia era d’obbligo. Ne avevo una degli animali, una che parlava di tutto – dalle uova di coccodrillo ai bulloni di un carroarmato – e un’altra che aveva delle foto incredibili scattate in ogni luogo del pianeta Terra ed era la mia preferita perché almeno così viaggiavo un po’.

La cosa brutta è che una volta che ti leggevi tutte quelle pagine era finita la storia. Non potevi fiondarti in rete per scoprire di più, al massimo dovevi andarti a leggere saggi specifici di un argomento o dell’altro e così facevo. Ci fosse stata Wikipedia, con i link e tutto il resto, la mia cultura generale avrebbe fatto un salto quantico da paura. Ne sono certa.

Mi domando, invece, come sia possibile che Wikipedia sia usata dagli adolescenti come bacino dove andarsi a copiare e incollare le righe di cui servirsi (in un compito o una ricerca o che-ne-so-io) – senza manco leggerle prima e valutarle – con la rapidità di un velociraptor impazzito a cui non passa neppure per l’anticamera del cervello che quello sia solo il punto di partenza per approfondire il discorso. Bisogna che glielo dici. Davvero. Bisogna dirglielo e allora, forse, ti faranno la domanda: “Perché?”. E io ho provato sul serio a rispondere, a far comprendere l’importanza di quel dannato approfondire, e ho anche fatto presente l’importanza di un Wikipedia che ti dà la possibilità di andare oltre e tu DEVI andare oltre e scoprire di più e verificare e… ma niente.

Sembra che il mondo possa essere contenuto da Wikipedia e che quel mondo ordinato e nominato sia bastante a se stesso. Loro la vedono così. Ma se a un adolescente gliela puoi far capire, con disumani sforzi ma si può, quando ti capita davanti un adulto la cui logica ha la stessa dinamica ti vien proprio voglia di prendere una mazza e spaccargliela in testa. Perché non ci sono giustificazioni e non ci sono alibi, quando non usi il cervello neppure la tecnologia può far niente per te. Idiota.

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(521) Biblioteca

Nella mia biblioteca non esistono generi, ma solo storie. Ci sono storie che amo così tanto che dopo averle lette soltanto una volta e essermene innamorata non oso rileggere mai più.

Ci sono libri che ho dovuto mettere in scatoloni perché non ho più spazio e di questi scatoloni sono riuscita a distribuirne alcuni affinché trovassero nuovi padroni. Pensavo fosse più difficile, non lo è stato forse perché ho lasciato andare quelli che ormai avevano fatto di me qualcosa che ho superato. Sì, è così, altrimenti mi mancherebbero e invece non mi mancano affatto.

Non ho mai preso in prestito da una biblioteca troppi libri, alcuni sì perché ero sicura non mi avrebbero appassionato, ma se per caso mi sbagliavo li restituivo immediatamente e me li andavo a comprare. Un libro che porta le impronte di qualcun altro (magari di decine e decine di altri) non è un luogo dove amo stare. Deve tenere traccia dei miei polpastrelli sopra, per forza. Certo che se avessi per le mani un libro con le impronte di un Essere Umano fuori dal comune, allora lo terrei stretto senza osare leggerlo, soltanto per adorarlo. Sono fatta così.

Nella mia biblioteca un tempo c’erano più romanzi e meno saggi, ma più scrivevo e più faticavo a trovare romanzi su misura per me e quindi per un periodo ho deciso che dovevo conoscere meglio il mondo anche attraverso l’esperienza e lo studio riposto in pagine che raccontano di pensieri e di fatti e di scoperte senza essere romanzati, e non mi sono ancora fermata. I romanzi che leggo sono scritti da autori che amo – fior fiori di menti sopraffine – e non sono molti, ma così preziosi.

Anni fa, non avrei mai immaginato di poter sostituire un libro con un kindle, e infatti non è successo, ho potenziato la portata dei libri cartacei con gli e-book. Credo sia una meraviglia, doppio godimento.

Non sono mai entrata di una biblioteca enorme e magnifica, mi piacerebbe fare un tour mondiale dei contenitori di libri più belli esistenti: la British Library, la Biblioteca Civica di Stoccarda… ma sono sicura che niente può assomigliare anche solo minimamente allo splendore della mia biblioteca personale. Perché? Perché parla di me, di chi sono. Lo so, sono un’egocentrica… tu no? Prova a farti una biblioteca e poi mi dirai.

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