(90) Destino

Ognuno ha il suo e non si può fare a cambio come si faceva da piccoli con le figurine. Te ne do due in cambio di quella lì che mi piace troppo. No, non funziona. Qualcuno bara e se ne inventa uno a suo piacimento, ma poi i conti non tornano, il Destino si accorge del misfatto e tu paghi. Il pagamento di solito è amaro, troppo amaro, soltanto gli idioti ce la fanno a rischiare tanto.

Il Destino, secondo me, fa il tifo per le persone per bene. Voglio dire che una volta che ti ha fatto vedere i sorci verdi e tu hai resistito alla tentazione di fare il bandito… dopo si dà una calmata. È come se si rendesse conto di aver esagerato e da quel momento calibra meglio la sua forza e dandoti un po’ di respiro.

Una questione di tenuta di nervi, credo. L’inghippo sta nel fatto che quando uno ha visto in faccia i sorci verdi più volte durante la sua esistenza, ed è sopravvissuto, non è che sia diventato proprio uno zucchero. Ti vien pur da bestemmiare tutti i santi del paradiso quando prendi bastonate su bastonate, no?

Ecco. Sta tutto lì: non devi soccombere e mollare e non devi diventare una carogna capace di ammazzare sua madre per rubarle la pensione. Devi reagire con agilità, nervi saldi, savoir-faire e… gentilezza. Così vinci. Non solo vinci il Destino che ti meriti, ma vinci anche sulle Forze del Male che si arrendono all’evidenza e ti lasciano in pace.

La questione che vivere è una lotta, e che non ci si può sedere un attimo che sbam t’arriva addosso un blindato, non è facile da digerire. Soprattutto perché lottando ti accorgi che mica per tutti funziona così. Narra la leggenda che ci siano persone che riescono a vivere a lungo serene e soddisfatte senza mai neppure calpestare una cacca. Eh!

Possiamo crederci o non crederci, i fatti non cambiano. Io ci credo.

Il Destino sa essere bastardo e baro, ma se non sei uno di quelli di cui parla la leggenda non puoi farci niente ora, è troppo tardi. Dovevi ricordarti di compilare tutti i moduli per bene, comprese le parti pallose sulla “fortuna che è cieca” e quella sull’uscire di casa senza la maglietta della salute. La prossima volta pensaci prima.

La fortuna non è cieca, la sfiga ci vede benissimo, tu non hai capito niente.

E siamo punto e a capo.

Share
   Invia l'articolo in formato PDF