(174) Superare

superare1.  ≈ oltrepassare, passare, sorpassare, valicare, varcare, scavalcare, (ant.) soverchiare, sorpassare, attraversare. 2. ≈ lasciare indietro, sopravanzare, sorpassare, ↑ subissare, surclassare ≈ battere, sconfiggere, vincere. ↑ annientare, (fam.) fare a pezzi, (fam.) polverizzare, sbaragliare, (fam.) stracciare, stravincere, surclassare, umiliare. 3. ≈ ‖ aggirare, bypassare, scavalcare, sormontare,  scampare.

Mi sembra una bella parola “superare”. Faticosa, faticosissima, ma bella. Ogni volta mi mette davanti qualcosa che, in realtà, è lì alla mia portata. Superabile. Certo, presuppone forza di volontà e energia, non ti viene regalato nulla, ma una volta che ci sei riuscito ti si apre il respiro.

Non uso questo verbo nell’intento di competere con i miei simili, la uso per misurarmi con me stessa. Non vinco mai veramente, non perdo mai del tutto. Rimane un confronto con quella parte di me che tende a lasciar stare perché non si sente abbastanza. Abbastanza cosa? Abbastanza tutto.

Conosco bene quella parte e per quanto io la possa capire e anche tollerare, non voglio più ascoltarla. Non è lei quella che deve attivarsi, quella che voglio spingere a superare se stessa e i propri limiti. L’altra, quella che è tenuta alla presenza, è quella che ora sta scrivendo e che trova sempre un buon motivo per farlo.

Superare. Per farlo bene ci vuole osservazione, calcolo dei tempi e rapida analisi del terreno e delle condizioni ambientali. Se azzardi è bene che tu sappia che non può andarti sempre dritta. Ma azzardare, alle volte, è l’unico modo per superare.

 

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(83) Curioso

E’ curioso il mio modo di affrontare il mio lavoro. Dico “mio lavoro” perché me lo sono scelta io e potrebbe sembrare sia stata una scelta oculata. No, non lo è stata. La potrei definire una scelta azzardata, piuttosto.

Non sono una giocatrice d’azzardo, è una attività che non mi ha mai attirata. Eppure, lo so è strano, nella mia vita ho azzardato parecchio.

Dal mollare tutto per scoprire se la scrittura poteva diventare una cosa seria al mollare tutto per scoprire se in Scozia potevo rifarmi una vita.

(mi accorgo ora che il comune denominatore del mio azzardo è “il mollare tutto”… inquietante)

E sono solo i casi più clamorosi, in realtà azzardo ogni giorno e lo faccio a random. Senza un apparente criterio, solo seguendo una forte intuizione.

Dicevo che trovo curioso questo mio modo di affrontare il mio lavoro, ma forse avrei dovuto confessarlo subito: è curioso il mio modo di affrontare la vita. La mia vita, che è un azzardo e che non so immaginare diversamente.

Curioso, sì.

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