(281) Intrico

Quando tutto è troppo ingarbugliato cosa si fa? Si prendono le forbici e zak, un bel taglio secco. Il buonsenso te lo dice, lo spirito pratico te lo ripete, il calcolo matematico (l’agoritmo delle rotture di balle) te lo conferma: zak.

E io, invece, lì a cercare di capire com’è stato, quand’è stato, che il tutto si è ingarbugliato… era partito così bene, liscio!

E perdo tempo, perdo la pazienza, perdo la voglia e l’entusiasmo (sembra una canzone di Vasco e forse lo è, non ho voglia di indagare proprio ora che se no perdo il filo). Fatto sta che anche quando capisco e trovo il perché e il dove dell’intrico, non serve a niente. Devo comunque usare le forbici e zak.

La questione irritante è che gli intrichi non seguono tutti la stessa logica, non sono fissati in una dinamica standard. Gli intrichi sono creativi. Ognuno ha il suo estro, ognuno ha i suoi motivi, ognuna ha i suoi nonsense e la matematica non può nulla contro di loro. La prevenzione è vana.

Ti ci trovi in mezzo e che tu sia stato poco accorto o semplicemente un idiota, il dato di fatto non cambia. Non hai altro modo per tirartene fuori, ovvero: Zak.

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