(394) Stranire

Non so come ci riesco, ma è il mio potere magico. Appena possibile, quando meno me l’aspetto, scatta l’incantesimo e rendo nervosa la persona che mi sta di fronte. Quasi mai è per quello che dico, piuttosto per un qualcosa che succede a livello energetico. Quel qualcosa scatta e la persona che mi sta vicino mi vorrebbe prendere a pugni.

Non è mai successo, ma questo soltanto perché sono solita frequentare persone di buonsenso e ben poco violente – se per fortuna o per astuzia non saprei dirlo – eppure la mia presenza riesce a mettere a disagio chiunque. Random.

Mi piacerebbe poterlo pilotare, farlo solo con chi non mi piace, sarebbe un bel modo di evitarmi seccature, invece è un potere indomato e temo indomabile. La cosa che poi rende tutto ancora più interessante è che riesco a fare anche il contrario con la stessa dinamica: riesco a tirare fuori il meglio dalle persone. E non per interessi egoistici, altrimenti sarebbe un gioco sporco del quale sarebbe meglio non vantarsi, soltanto perché quello che faccio o quello che dico o puramente per un fatto di energia buona produce benessere che si propaga.

Non voglio, però, togliere peso a quel mio lato oscuro che riesce a far girare le palle al mio prossimo, tutt’altro. Sto semplicemente valutando che questi mie superpoteri sono talmente allineati l’uno all’opposto dell’altro che alla fine si annullano. Non c’è colpa e non c’è vanto. Sono come tutti gli altri: insopportabile e irresistibile assecondando la luna del momento.

Che sollievo!

 

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