(684) Scozia

Ci sono dei posti che ti rimangono nel cuore, forse perché un posto per loro lo hai sempre avuto dentro di te anche se non lo sapevi prima di incontrarli. Il mio anno in terra scozzese è stato intenso: persone, cose, avvenimenti, gioie, nostalgie, preoccupazioni e momenti di libertà assoluta. Tutto insieme, tanto per poterlo registrare subito, così anche una volta partita le cose assorbite si sono fatte presenti, una dopo l’altra e in buon ordine, negli anni successivi. Da lontano.

E anche ora arrivano, meno spesso, soltanto quelle importanti, quelle cose che hanno lasciato il segno. Ritornano e mi parlano. E io ascolto.

Come se quel viaggio non fosse mai finito, come se si fosse soltanto trasformato e fosse stato trasferito in una dimensione di eternità che è accessibile non a tutti e non sempre. Di tanto in tanto. Ritornano certi suoni, certi profumi, certi respiri che ti appartengono soltanto per un po’ e mai del tutto. Ti senti privilegiata ad aver potuto incontrare tutto quello che nella memoria ora trattieni, ti rendi conto che non è stato un sogno perché qualche foto è rimasta, ma con il tempo anche quella certezza si fa evanescente.

Penso che la felicità sia sopravvalutata, la felicità non tiene conto di troppe cose, non tiene traccia di troppi dettagli, non occupa che pochi attimi e non puoi chiedere di più. Quando ritorno ai luoghi che mi hanno cambiato i pensieri, e che hanno saputo modellare ciò che sono, non è per ritrovare l’ombra di quella felicità, ma tutto il resto. Forse perché non mi sono mai soffermata troppo sulla felicità, ma su tutto il resto sì.

Forse sono incapace di cogliere la felicità o, forse, è tutto il resto che mi interessa perché quello può durare per sempre e nessuno può portartelo via.

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(300) Profumo

Ogni tanto mi ricompare sotto il naso, come se non fossero passati 35 anni, il profumo che usava la mia nonna. Un misto di borotalco e di rosa. Altre volte il profumo del cibo che mi cucinava e ne posso sentire ancora il sapore.

Ogni tanto rieccolo il profumo del Mare del Nord e quello delle Highlands e quello del Tay River, e chiudo gli occhi e sono di nuovo in Scozia, di nuovo immersa in quella terra che mi faceva stare bene.

Ogni tanto vengo colpita con un pugno allo stomaco dal profumo di qualcuno che ho perso e che mi manca.

Il profumo delle persone e delle cose mi rimane nella carne e non c’è verso di farlo andare via. Non si può cancellare come fai con i segni della matita su un foglio, sono disegni radicati per sempre.

E certe volte fanno bene, altre fanno male. Certe volte bene e altre male. Bene e male, mescolati con nostalgia e struggimento. Alla fine della storia, credo di essere fatta di profumi più che di parole, e con questo ho detto tutto – almeno per oggi.

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