(199) Luminescenza

luminescènza s. f. [der. del lat. lumenmĭnis «lume»]. – In fisica, processo di emissione della luce, e in generale di onde elettromagnetiche, in cui il fenomeno consegue a transizioni elettroniche tra stati energetici diversi di un sistema atomico o molecolare.

Quando scelgo le cose mi baso su questo principio fisico: l’emissione della luce. Non bado ai dettagli, ma alla luce che l’idea, la situazione, le persone fanno arrivare fino a me. Che poi la veda solo io è cosa da discutere, non credo sia così, ma che io me ne accorga e non tutti lo fanno questo è un dato di fatto.

Molto spesso neppure i fautori di tale emissione se ne rendono conto, allora  il mio compito è di mettermi lì accanto a loro e far notare, onda dopo onda, quello che loro stessi stanno creando.

Se a un primo momento vengo guardata come una povera pazza, non escludo di esserlo tra l’altro, con il passare dei minuti, trovando le parole giuste, i loro occhi iniziano ad acquistare sensibilità. Forse non percepiscono ancora la luminescenza che ricevo io, ma cominciano a focalizzare la propria attenzione su quel movimento impercettibile di onde che possono fare la differenza.

Credo che in poche parole sia questo il mio compito, captare la luminescenza per avvicinarla agli occhi di chi ne è fautore inconsapevole perché… perché… forse perché manca di amore nei confronti di se stesso, o forse perché nessuno glielo ha mai detto che la sua luce è importante.

Sì, non faccio altro che questo, tutto il tempo. E mi piace. Moltissimo.

La luminescenza poi prende forma e nuovi colori e vedo accadere meraviglie. Sarò anche pazza, ma questa cosa della luminescenza me la tengo cara finché posso.

 

 

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(158) Barcollare

Mi muovo ondeggiando senza equilibrio, dentro. Fuori non si nota, lo percepisco da come il mondo si rapporta a me. Un sollievo, direi, finché non inciampo o non sbatto il ginocchio contro qualcosa, allora il mondo se ne accorge e io un po’ mi vergogno.

Non ho problemi quando la mia barchetta galleggia sopra onde e ondine e ondacce, no. Lì l’equilibrio mi si riequilibra. Folle, ma vero. Il problema sorge quando la barchetta è arenata. La terra è ferma, io dentro continuo a barcollare e perdo l’orientamento.

Non so se succede a tutti così o solo a me. Non ne ho parlato mai con nessuno, ora ne scrivo e non so quanti lo leggeranno e non so neppure se sia una buona idea scriverne per farlo leggere a tutti quelli che passeranno da qui. Infatti, potrei cancellarlo. Ma non lo farò.

Ecco spiegato perché barcollo dentro. Ora che lo sappiamo tutti ritorniamo a far finta di niente.

Grazie.

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