(157) Motivare

Secondo me la migliore motivazione del mondo può partire solo dal sogno. Se curi con tutte le tue energie il tuo sogno più caro la spinta di cui beneficerai ti può fare arrivare fino alle stelle.

Mi sono sempre domandata perché a un certo punto, durante l’adolescenza, ti viene ripetuto a martello di smettere di stare sempre con la testa tra le nuvole. Smettila di sognare a occhi aperti!

Perché? Che fastidio ti do se me ne sto per i cavoli miei a pensare a qualcosa che mi fa stare bene? Perché ti rode tanto che io possa avere pensieri che mi fanno sorridere, che mi fanno venire voglia di volare?

E ti chiedo, esserino triste e frustrato: se non le sogni le cose, come puoi sperare di realizzarle?

Diffido di chi ha smesso da troppo tempo di sognare, diventa pericoloso, è come una pentola a pressione senza valvola di sfogo capace di scoppiare da un momento all’altro. Quando smetti di sognare covi rabbia, rabbia contro il mondo intero che ti ha rubato i sogni.

Nessuno può rubarti i sogni, sei tu che ti sei arreso e hai iniziato a pensare che i sogni fossero solo una perdita di tempo. Fai mea culpa e ricomincia daccapo. Reinventati bambino, impara di nuovo a vagare tra le nuvole e impegnati in qualcosa che puoi fare a costo zero e senza sforzo fisico: sogna.

Vedrai che è da lì che ricomincerai a riappropriarti della voglia di vivere.

Sogna!

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(128) Nuvole

Avere sempre la testa tra le nuvole sembra essere la mia prerogativa. L’ho dedotto dal fatto che l’89% delle persone che mi conoscono da tanti anni hanno quest’idea di me: vago senza concludere granché.

Se poi dovessi, per caso, tirare fuori dal cassetto il lavoro di questi miei anni, oppure attaccarmi al web per mostrare loro le briciole di pane che ho lasciato sulla strada percorsa, sicuramente verrebbero presi da stupore letale.

Prima o poi lo farò, anni e anni e anni per cucinarmi ‘sto piatto di soddisfazione: vendeeeeeeeeeeeeetta vendeeeeeeeeeeeeeeeeeetta vendeeeeeeeeeeetta!

Ritorno seria (o quasi): il fatto che io sia una a cui le idee non mancano, fa supporre che io non possa essere in grado di renderle concrete… sono troppe. Non è così, ho idee in abbondanza, scarto quelle irrealizzabili o irrimediabilmente stupide e mi concentro su ciò che che resta. Credo di averlo già scritto proprio qui sul diario. Tant’è che ‘st’aurea di vaghezza che mi porto appresso mi rende quel tipo di persona che non concluderà mai niente di buono nella vita (a detta di molti).

In effetti, la mia vita non è segnata da tappe da ritenersi socialmente valide (marito, figli e via di questo passo), ma da cose buone che non vogliono essere catalogate semplicemente perché non ne hanno bisogno.

La mia testa viaggia tra una nuvola e l’altra, può darsi, ma la mia realtà è bella densa e non serve che qualcuno se ne accorga, basta che io lo sappia, così da non farmi convincere da nessuno che non combinerò mai niente di buono nella vita.

La mia vita è già piena di buono così com’è, anche se dovesse finire proprio ora.

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