(243) Cerchio

Quando il cerchio si chiude fai un bel respiro profondo e di’ grazie. Perché il cerchio prima o poi si deve chiudere e la gratitudine è un modo perfetto per affrontare il fatto che si è chiuso.

Il nuovo cerchio sarà nuovo, bada bene. Non un duplicato, non una replica. Nuovo.

La nostalgia per il vecchio cerchio è cosa tenera, ma deve restare sentimento lieve e non premessa per riaprire quel che si è chiuso.

L’ho scritto perché so che ogni volta ci casco e ‘sta cosa deve finire. Ne ho abbastanza.

DI-SCI-PLI-NA della nostalgia, ecco una materia che devo approfondire se voglio fare un salto quantico. E lo voglio, santiddio.

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(8) Sorprese

In questi giorni sto ricevendo belle sorprese. A parte lo stupore per il fatto che siano belle (solitamente ne ricevo di sorprese, ma piuttosto difficili da digerire), questa inversione di tendenza comporta un obbligato settaggio da parte dei miei neuroni.

Abituati alle emergenze traumatiche, i miei neuroni sopportano male le sorprese. Ora si trovano decisamente confusi: le sorprese possono pure essere belle. E io posso rilassarmi un po’. Non troppo, per l’amor del cielo, soltanto un po’.

Mi scocciava essere diventata cinica e chiusa nei confronti delle possibilità a portata di mano. Ero stanca, ecco. Quindi, questo periodo che si è appena aperto mi impone un ripristino di certi pensieri adolescenziali che mi piacevano tanto e che mi facevano amare il mondo intero.

Ok, il mondo è cambiato parecchio da quando avevo sedici anni, e non in meglio, ma metto da parte il cinismo e il broncio ora.

Sono curiosa di incontrare quel che accadrà.

 b__

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