(494) Xografia

Ho trovato sul dizionario questo termine e mi ci sono innamorata. Non ho ben chiara la tecnica fotografica della xografia, ma me ne sono fatta un’idea del tutto personale – forse è per questo che l’ho raccolta e portata qui.

Ci sono certe parole che proprio ti chiedono di entrare. Sembrano stare lì da secoli solo per te, ti stanno aspettando. Non ti obbligano a scoprirle, ma a riempirle. Solitamente amo le altre, quelle che mi impongono una scoperta, ma queste qui che ti suonano vuote diventano irresistibili se quello che fai è scrivere. Ti devi inventare immagini apposta se non hai appigli.

Ci sono immagini nella mia mente che potrebbero assomigliare a magnifiche xografie.  Molto probabilmente, diventerebbero ridicole qualora le trasformassi in realtà e proprio per questo posso tenermele dentro, al sicuro, per sempre. Nessun obbligo di sorta, le alimento con il sogno senza provare l’urgenza di concretizzarle. Che sollievo!

Credo che quello che immaginiamo possiamo crearlo, magari non tutto subito e non tutto facilmente, ma possiamo farlo se lo immaginiamo con tutte le nostre forze. Spesso le forze ci mancano, però. Spesso ci vengono tolte da chi ci sta attorno e dal posto in cui viviamo. In realtà, mancano soprattutto dentro di noi e quel po’ che c’è può venire facilmente portato via dal primo che passa. Partire dal presupposto che possiamo immaginare e realizzare quello che immaginiamo può essere pericoloso se non supportato da una visione integrale della faccenda: ci devi mettere del tuo. Altrimenti è soltanto un sogno e i sogni sono desideri troppo delicati per sopportare la pressione terrena – li devi alimentare con ancora più attenzione o si sciupano e si polverizzano inesorabilmente. Ma mi sembra di averlo già scritto… probabilmente sono al secondo giro degli stessi pensieri, considerato che questo è il post 494, e via di loop!

Oggi ho riportato a galla il mio sogno più grande. Non lo scriverò altrimenti diventa pesante e perde i suoi colori, ma mi sono ricordata di questo sogno, questa immagine di me e mi sono stupita ci fosse ancora e così vivo. Una strepitosa xografia che neppure gli ultimi vent’anni hanno saputo spazzare via. Lo trovo incredibile e rassicurante. Non so perché io me lo sia ricordata proprio oggi e proprio ora, forse è solo un caso, ma ne sono felice.

Basta poco per ritrovarsi, a volte.

 

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