(295) Intelligenza

Di tanto in tanto mi imbatto in persone davvero notevoli. Di grande intelligenza, che per me significa avere la capacità di inserire il proprio pensiero nel mondo creando connessioni illuminate. Ne ho incontrate molte di persone così, parlare con loro è stato sempre un piacere, un piacere da far durare quel tanto che basta, però.

Dico questo perché l’intelligenza, purtroppo non è tutto, deve essere coadiuvata da una buona dose di sensibilità verso il mondo – più che verso se stessi. Certo, tutti si reputano sensibili (e anche solari, ci mancherebbe) quando si presentano agli altri, ma la sensibilità quella vera tace. Si fa scoprire, non si mette in vetrina.

Ecco: l’intelligenza quella vera è morbida, è gioiosa, è calda. Può esserlo in misura diversa a seconda di chi se la porta a spasso, ma credo fermamente che sia così. A questo punto, per chiudere il cerchio, posso affermare di aver incontrato molte persone con una spiccata intelligenza, ma che ne conto veramente poche capaci di incantarmi e convincermi e con cui vorrei parlare per sempre senza mai stancarmi.

E a quelli che possono vantare una certa intelligenza intellettuale e mancano di anima sensibile posso solo dire che: pensare di approfittare della buonafede di qualcuno solo perché ti ritieni più intelligente (sottostimando enormemente gli altri e sovrastimando paurosamente te stesso) dà la misura di quando la tua intelligenza sia tendente allo zero, nonostante il tuo Q.I. certificato.

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