(656) Elevazione

Quel tanto che basta per non farsi tirare dentro dalle cose e dalle persone che sguazzano nel marasma e hanno tanta voglia di includerti nei loro piani autodistruttivi. Ti fermi, inquadri la situazione, t’imponi di non vacillare, fai un bel respiro e poi ti elevi con un elegante: “Grazie, no”. 

Ok, se ti sembra un po’ troppo brusco – ma il tono della voce è tutto, ricordalo – ci si può mettere d’accordo cercando una frase più adatta. Quella che non ti provoca sensi di colpa, rimorsi o ripensamenti, quella che a dirla non t’inciampi perché liscio è il tuo pensiero in merito e limpide le tue intenzioni. 

Non serve inventarsi una scusa, basta essere assertivi. Ricordiamocelo.

Ora, però, vediamo che cosa possiamo fare per realizzare quel saltino quantico che ci permette l’elevazione. Per esempio, anche se io non faccio proprio testo in quanto equilibrio mentale, io mi prendo un caffè al guaranà perché ha un buon sapore, è energetico, e lo bevo in una tazzona termica che mi posso portare ovunque. Tipo copertina di Linus. Un’altra cosa che faccio per distaccarmi dal marasma e restare ferma su una posizione neutrale per farmi un’idea riguardo l’origine del marasma. Se è qualcosa che proprio non mi appartiene mi è facile dire no, ma è anche vero che attiriamo le cose che ci mettono in crisi apposta per poterle superare, quindi l’attrattiva a volte è forte. Mettiamo in conto anche che non sempre ho voglia di accrescere la mia consapevolezza – non ambisco all’Illuminazione in questa attuale vita – mi piaccio anche quando sono nel dormiveglia e posso sognare per i cavoli miei, quindi facendomi un paio di domande mi sgamo abbastanza in fretta. 

La parte più difficile è tenere botta una volta che ho deciso da che parte stare – ovvero dalla mia – perché le insistenze, le invadenze, le reminiscenze, i sensi di colpa maledetti ecc. ecc. intaccano enormemente la mia assertività. Allora lì, udite udite, posso usare la mia arma segreta: la pigrizia.

Sì, lo so, ai più sembra essere un difetto, ma ogni cosa la si può considerare una medaglia con doppia faccia e vi assicuro che la pigrizia è l’unica capace di potenziare la mia assertività. Quel forte “non c’ho voglia proprio per un caxxo” che sento rimbalzarmi dentro al cervello – per propagarsi a ogni nervo del mio corpo – mi ha salvato spesso da catastrofi annunciate che stavo per abbracciare soltanto per non sentirmi un verme per non averlo fatto.

Contenere moltitudini, mio caro Whitman, è un casino. Penso tu lo sapessi, ma penso anche che riuscivi a maneggiarle molto meglio di me. I miei limiti non aiutano, me ne rendo conto. Vabbé… e-l-e-v-a-t-i-o-n!

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