(329) Benessere

Me lo sto domandando spesso: di che cosa è fatto il mio benessere? Non ho ancora trovato una risposta univoca, solida, pacifica. Si forma una specie di entità multiforme, che vortica su se stessa e travolge tutto, ogni volta che ci penso.

Scoprire, per esempio, che trovo un profondo benessere nello stare sola e poco dopo guardare il cellulare per controllare se ci sono state chiamate o messaggi, non è sintomo di raggiunto equilibrio. E ‘sta cosa mi disturba.

In ogni circostanza, in effetti, in cui mi sento a disagio o infastidita o distonica mi si rende evidente quanto il sacrosanto stare bene con se stessi sia lontano da me. Proprio un altro pianeta! Eppure, se sono sola non succede. Quando sono sola non mi sento a disagio, non sono infastidita da me stessa, non sento distonia… questo equivale a uno stato di benessere. Quindi si ritorna punto e accapo: cos’è per me uno stato di benessere?

Non lo so. Non ne ho idea. Molto probabilmente non lo so perché non l’ho mai provato. O forse perché non sono proprio stata programmata per provare uno stato di benessere.

Sarà mica obbligatorio? Sarà mica qualcosa che se non ce l’hai è meglio che la fai finita?

Ci sto pensando.

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