Addio al Maggiolino. Triste come ogni addio, ma facciamocene una ragione! 

Va bene, cinismo a parte, vediamo come rendere un addio indimenticabile: si toglie. Si lascia visibile un vuoto. Non è una cosa che scompare e tu non te ne accorgi, è una cosa che è stata tolta di punto in bianco e tu se alzi gli occhi non la vedi più. E poi il claim “Addio all’auto più riconoscibile del mondo” è semplice, preciso ed efficace. Tutto molto elegante e pulito. 

 

“Il Maggiolino è stato il punto focale di così tanti grandi lavori nel corso degli anni che sono diventati famosi quasi quanto il prodotto stesso,

per noi è stato importante celebrare sia l’auto che la creatività che la circonda da così tanti anni.”

(Rory McKechnie, direttore creativo di DDB Nuova Zelanda)

 

(leggi qui l’articolo Old days)

 

E come se non bastasse ecco il film. Esatto, il film. Era necessario? Dunque… per me no, ma non ho mai guidato un Maggiolino e questo gran legame non lo sento, è molto probabile che, empaticamente parlando, siano una mossa astuta per quel frammento di target che ci ha lasciato il cuore. Quindi, perché no?

 

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